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  • Dino Giovannini

Attivare in aziende e organizzazioni interventi per lo sviluppo di “competenze psicologiche”

La lettera aperta a Mario Draghi di David Lazzari, Presidente nazionale dell’Ordine degli Psicologi, fornisce l’opportunità di entrare nel merito dei bisogni formativi da considerare con urgenza nei posti di lavoro e delle azioni da mettere in atto per fornire le competenze psicologiche necessarie per fronteggiare la situazione esistente e, in prospettiva, la post pandemia.

Il Presidente Lazzari sottolinea “che da anni si è compreso che la crescita economica e l’armonia di una società passa attraverso la possibilità dei suoi membri di esprimere in pieno le proprie potenzialità, capacità e risorse, come persone e cittadini. (…) Nella fase di transizione e ripresa dell’economia post pandemica il fattore umano, la consapevolezza e la condivisione del nuovo modello di sviluppo fondato sul cambiamento degli stili di vita diventano elementi fondamentali dell’economia. (…) Tutto questo richiede lo sviluppo di “competenze psicologiche” - cognitive, emotive, relazionali e comportamentali – che fanno di noi ciò che siamo, come pensiamo ed agiamo, le relazioni che costruiamo, come affrontiamo il mondo”.

Nella lettera aperta si sottolinea come nel 2019 il World Economic Forum avesse messo il disagio psicologico tra i maggiori rischi per l’umanità, un malessere psicologico che la pandemia ha portato a livelli mai visti in tutte le fasce di età. “Non si può costruire nulla quando la psiche è chiusa o sofferente, si spegne il futuro” afferma il Presidente dell’Ordine nazionale degli Psicologi.

Per affrontare il problema occorrono strategie la cui attivazione compete a chi governa, come hanno fatto, ad esempio, il governo inglese o quello della Nuova Zelanda. Strategie finalizzate alla promozione delle competenze sociali e individuali strettamente connesse alla salute psicologica e necessarie per fronteggiare l’enorme disagio psicosociale che continuerà ad accompagnare milioni di cittadini nella fase di transizione e ripresa economica.

La lettera aperta sottolinea che le realtà su cui chi governa deve intervenire sono molteplici, dalla scuola, alle famiglie, ai servizi di un nuovo welfare e di un sistema sanitario centrato sulle persone e non entra ovviamente nel merito delle realtà imprenditoriali e aziendali. Ma sarebbe un errore gravissimo se chi ha la responsabilità della gestione e del coordinamento delle Risorse Umane (HR) non si adoperasse al meglio per attivare programmi finalizzati a fornire e sviluppare competenze psicologiche per i propri collaboratori e dipendenti. Sono programmi questi utili a “fare sistema” rispetto alla comunità di lavoro in azienda, a risolvere i problemi e a impedire un aggravamento dei costi qualora le situazioni dovessero aggravarsi.

Occorre leggere il presente pensando al futuro e fornire sui posti di lavoro la possibilità di acquisire competenze cognitive ed emotive adeguate per essere resilienti e capaci di esprimersi e realizzarsi come persone rispetto a una realtà che sta cambiando in modo consistente e rapido i processi economici, sociali e di svolgimento di funzioni e compiti nei posti di lavoro.


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